Nell’advertising online, creare una landing page efficace è un passaggio essenziale per il successo di una campagna. Una landing page efficace, infatti, è come una sorta di negozio super catchy, in cui i commessi e le commesse riescono a venderti anche quel pigiama che avevi solo adocchiato di sfuggita e mai avresti pensato di acquistare.
Ma, quindi, cos’è e come creare una landing page efficace?
Che cos’è una landing page efficace
Per capire però cos’è una landing page efficace occorre fermarsi un attimo e fare alcune valutazioni, a partire dalle varie casistiche esistenti online. Occorre specificare che, in realtà, non esiste uno standard di landing page efficace universale. Non è detto, infatti, che una determinata struttura di landing page utilizzata per promuovere, ad esempio, un servizio di home banking sia efficace anche per sponsorizzare un corso di formazione. Ogni target ed ogni vertical hanno le proprie caratteristiche, preferenze e punti di contatto peculiari.
Tuttavia, al contempo, occorre tenere a mente che una struttura di landing page efficace può essere, sì, perfetta per un prodotto di un determinato brand ma può non avere gli stessi risultati per altri competitor. Esistono infatti una miriade di esempi landing page efficaci riprodotte più e più volte che possono funzionare ma, per ragioni che comprenderemo più in giù, possono anche fallire miseramente.
Abbiamo comunque cercato di riassumere gli elementi e i fattori utili per creare una landing page efficace. Partiamo intanto da un piccolo remind utile a tutti: una landing page efficace è costruita sul target di destinazione. In tal senso, creare una landing page efficace consiste prettamente nel comprendere la customer journey sul canale digitale su cui si sponsorizza un prodotto/servizio.
Ma andiamo con ordine e vediamo insieme come creare una landing page efficace, in questo caso per il native advertising.
1. Definire l’obiettivo
Nella realizzazione di una landing page, ogni marketer deve partire dallo stesso punto da cui si parte per l’elaborazione di una strategia comunicativa, ponendosi LA domanda: qual è il mio obiettivo?
Gli obiettivi si possono raggruppare in:
Lead generation: la pura generazione di contatti interessati al prodotto/servizio che si sta sponsorizzando.
- Sale: la vendita di un prodotto e/o servizio. È uno degli obiettivi più insidiosi e complessi da tradurre per iscritto; si deve sia attirare l’utente sia persuaderlo ad acquistare il prodotto che stiamo sponsorizzando senza che questo lo possa vedere fisicamente.
- Booking: la prenotazione di un servizio, da un viaggio ad una visita specialistica. Per questo obiettivo l’efficacia di una landing page può essere supportata e migliorata con un chatbot che accompagna l’utente nel processo di prenotazione.
- Survey: sondaggio, ricerca o contest. In questo caso l’obiettivo di una landing page è raccogliere un buon numero di contatti per costruire un database.
- Upselling: le vendite non finiscono mai, per una landing page con questa finalità di sicuro! L’obiettivo è la vendita di un prodotto/servizio in aggiunta a quello appena acquistato.
2. Curare la headline
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: l’utente è disattento. Dati statistici riportano che 8 persone su 10 si soffermano a leggere l’header (titolo) della landing page su cui sono atterrati e solo 2 di loro scorrono la pagina per approfondire.
Con una soglia dell’attenzione così bassa gli addetti del settore si devono ingegnare parecchio per creare landing page efficaci con headline accattivanti, esaustivi e concilia per catturare l’utente. Una vera e propria impresa di marketing!
Si consiglia di evitare giri di parole, concetti complessi e voli pindarici. Un pattern formato da titolo e sottotitolo sembra essere una buona strategia, specialmente se viene utilizzata la formula domanda (anche retorica) – risposta.
3. Attenzione al design e all’usabilità
Esattamente come successo all’epoca barocca, anche le gif, i wordart e tutti gli orpelli grafici sono entrati in disuso per la gioia dei web designers.
Una landing page che vuole realmente convertire un utente in nuovo possibile cliente preferisce linee pulite, un design chiaro, semplice, con colori armoniosi e coerente in tutta la sua struttura. Le CTA devono essere evidenti e posizionate con un criterio ben preciso.
La parola chiave è immediatezza.
L’esperienza del team Nativery ha evidenziato una struttura dalle performance elevate: sulla sinistra, la proposta del prodotto offerto; subito accanto, il form di registrazione. Questa è una struttura efficace in quanto permette all’utente sia di leggere le informazioni che di lasciare il proprio indirizzo email senza dover scrollare eccessivamente.
4. Responsive: MUST HAVE
Per il lato tecnico una landing page di successo deve essere obbligatoriamente realizzata in maniera che si adatti a qualsiasi dispositivo: smartphone, laptop, desktop…
Insomma, parlando per tecnicismi, una landing deve essere responsive, ovvero tutti gli elementi che fanno parte del layout, dalle immagini al testo fino al form, si devono adattare al maggior numero di risoluzioni.
5. Inventiva, tanta!
Non esiste una formula magica che valga per tutte le landing e tutti canali online.
Ogni campagna pubblicitaria ha le sue caratteristiche e sebbene si seguano delle linee guida per la creazione dei materiali, spesso e volentieri uscire dagli schemi risulta la scelta strategica per incrementare le perfomance ed ottenere risultati migliori in termini di traffico, vendite e leads.
Agli utenti piacciono le immagini, i colori, i giochi e preferiscono un’esperienza virtuale immersiva ad una sterile esposizione dei contenuti in tabella. Ecco perché nelle landing page è opportuno inserire icone esplicative, elementi grafici di facile comprensione e sì, anche dei veri e propri “giochi” con bottoni cliccabili e Call To Action insolite.
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