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Come ottimizzare i Core Web Vitals di Google

La qualità dell'esperienza online degli utenti è misurabile attraverso i Core Web Vitals di Google. Scopriamo come ottimizzarli.
La qualità dell'esperienza online degli utenti è misurabile attraverso i Core Web Vitals di Google. Scopriamo come ottimizzarli.

Lo scorso mese, in un nostro articolo dedicato, abbiamo parlato dei Core Web Vitals di Google. Le nuove metriche introdotte dal colosso del web hanno sancito un nuovo standard qualitativo a cui i proprietari di siti web dovranno, con tempi più o meno brevi, adattarsi. Pena, un basso posizionamento nel ranking di Google. Diretta conseguenza: un abbassamento drastico delle revenue.

Dopo avervi fatto sentire lo stesso brivido provato in quinta superiore, dopo il rimprovero del professore di matematica in vista della maturità (studiate! Pena: vi rifilo 3), addolciamo un poco il tono e vediamo come ottimizzare i Core Web Vitals del vostro sito.

Core Web Vitals di Google: ottimizzarli

I Core Web Vitals di Google nascono per misurare la qualità della user experience, prettamente da mobile. Insomma, queste metriche non solo misurano la velocità di un sito web, ma permettono di valutare alcuni fattori che influenzano direttamente la percezione dell’ambiente online da parte del visitatore.

Dopotutto, l’utente è diventato il fulcro dell’attenzione per le migliorie del web. Non solo, ottenendo una posizione centrale all’interno delle economie digitali l’utente è anche giudice (più o meno silenzioso) del funzionamento dell’ecosistema online.

Attraverso i valori registrati dai Core Web Vitals, quindi, un publisher può comprendere meglio le problematiche percepite dalla propria utenza e apportare le ottimizzazioni necessarie.

Noi di Nativery abbiamo indentificato 3 ottimizzazioni dei Core Web Vitals di Google che potrebbero aiutarvi a migliorare il vostro sito e, di conseguenza le revenue ottenute dal vostro traffico.

Ricordatevi, la regola base è una: alleggerire e togliere tutto il superfluo per l’utente!

1. Ottimizzare e comprimere le immagini

Le immagini sono uno degli elementi più distintivi di un sito web. Attraverso le immagini si possono veicolare concetti, informazioni ed emozioni. In più, agli utenti piacciono parecchio. Negli store online come Shutterstock.com si possono scaricare immagini ad alta definizione, ma ciò comporta un peso enorme per un download di una pagina web. È perciò cruciale minimizzare la dimensione delle immagini e, al contempo, ottimizzarne il caricamento per mantenere bassi i tempi di download.

Esistono due modi principali:

  • Compressione delle immagini, in cui tutte le immagini presenti sul tuo sito vengono ridotte di dimensione tramite specifici programmi (ad esempio photoshop) senza perdere la qualità di definizione.
  • Utilizzare il caricamento Lazyload. Come intuibile da termine, il Lazyload implica il caricamento progressivo delle immagini a seconda dello scorrimento del sito. In altre parole, il Lazyload permette alle immagini di caricarsi e apparire nel momento esatto in cui l’utente scrolla la pagina. Ciò non compromette la velocità del sito web, e fa ottener un ottimo punteggio LCP (Large Contentful Paint).

2. Migliorare i tempi di risposta del server

La risposta rapida o lenta del server di hosting alle richieste degli utenti può davvero fare la differenza. Gli utenti, infatti, non sono noti per la loro pazienza e nel mondo digitale 4.0 pretendono velocità.

La risposta di un server influisce sulla metrica FID (First Input Delay). Se la risposta del server è lenta, l’informazione richiesta dal browser impiegherà più tempo ad arrivare e, viceversa, la richiesta successiva accumulerà ritardo. Insomma, più lento sarà il server maggiore diventerà il tempo di caricamento del browser, con una conseguente pagina bianca.

In questo caso, avere un server con dischi SSD, HTTP/2, PHP aggiornato e HTTP keep alive vuol dire ridurre i tempi necessari per il caricamento delle pagine web.

3. Non esagerare con i Plug-in!

Molti siti, pensiamo a WordPress, includono modelli predefiniti ed ottimizzati a seconda delle ultime novità in campo tecnico. Oltre a questo, tali strutture web dispongono di numerosi ed utili (alcuni meno) plug-in gratuiti da installare sul proprio sito.

Ricordate la nostra prima regola del “meno è meglio”? Ecco, questo è il momento in cui applicarla attivamente e non farsi trascinare dall’entusiasmo per il plug-in. Infatti, più elementi aggiuntivi saranno presenti sul tuo sito, maggiore sarà la lunghezza del codice Javascript da caricare. I tempi di caricamento e funzionamento della pagina saranno, perciò, più lunghi con dirette conseguenze sui Core Web Vitals di Google.

Nell’ottica dell’ottimizzazione, dovreste considerare prettamente i plug-in che favoriscono la qualità rispetto alla quantità, implementando solamente quelli utili per gli utenti.

In conclusione, per un web più user-friendly e user-centered specialmente da mobile, “qualità” è un termine chiave da tenere sempre a mente. Meglio un sito pulito, ben organizzo e con contenuti pubblicitari discreti e ben integrati nel contesto che uno spazio sovrappopolato di annunci, banner e gigantesche immagini.

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