Attirare l’attenzione del pubblico online è sempre più complesso. Gli utenti, infatti, sono letteralmente bombardati da informazioni e i loro occhi sono ben allenati ad evitare annunci invasivi.
Per il settore della formazione l’impresa è ancora più ardua: si deve raggiungere un pubblico giovane, approssimativamente tra i 18 e i 25 anni, preparatissimo ad ignorare qualsivoglia tipologia di adv. In più, la comunicazione di un ente formativo necessita una narrazione esaustiva con un tono di voce istituzionale.
A tal proposito, abbiamo già evidenziato come il Native Advertising sia una forma di pubblicità non invasiva e molto efficace sia per la lead generation che per la brand awareness. Ma vale anche per il settore sopracitato?
Noi di Nativery abbiamo sperimentato campo – guarda i nostri risultati– e diciamo sì! In una strategia pubblicitaria, il native è un canale adv particolarmente adatto al settore formazione.
Vi spieghiamo il perché.
Targetizza con efficacia
Nel settore della formazione con il Native Advertising si raggiunge il target di giovanissimi, attirando la loro attenzione con un contenuto (sponsorizzato) di loro interesse.
Il processo parte per l’appunto dalla targetizzazione, ovvero da un posizionamento efficace su siti e portali affini al prodotto/servizio sponsorizzato.
Da ciò derivano vantaggi non solo per il brand che sta pubblicizzando un determinato corso, percorso formativo o affine, ma anche per il publisher che ospita l’annuncio.
Aumenta la visibilità del brand grazie a formati di ads innovativi
Gli enti ed istituti formativi sono sempre alla ricerca di metodi per aumentare la loro visibilità online e attirare nuovi studenti.
In tal senso, il Native Advertising si integra nella strategia di comunicazione perché è il corretto mix di content marketing, targetizzazione efficace e user-experience. Infatti, un annuncio nativo si integra naturalmente in un contesto editoriale affine all’argomento trattato dall’adv – in questo caso la promozione di un corso formativo.
Oltre alla finalità commerciale, quindi, un annuncio nativo è anche finalizzato a migliorare la fruizione della pagina web su cui è ospitato.
Questo mix comporta numerosi vantaggi non solo per l’advertiser, ma anche per la reputazione del sito del publisher. Annunci di qualità e poco invasivi come quelli nativi, infatti, aumentano la considerazione della user experience di un sito (basti pensare che più del 50% degli utenti non si accorge nemmeno di essere di fronte ad una pubblicità quando incontra un annuncio native!).
Tra i formati di annunci nativi preferiti per il settore formazione si riscontrano i recommendation widget – recommended content – e gli ads in feed – in particolare sui social media.
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Propone contenuti interessanti anche per i giovanissimi
Abbiamo menzionato come i nativi digitali, ovvero i giovanissimi, siano naturalmente abituati ad evitare la pubblicità online. Ciò non toglie, tuttavia, che quando si parla di istruzione i giovani siano attenti ai titoli e agli argomenti proposti sui siti web di cui stanno usufruendo.
Ecco che, quindi, il settore della formazione trova nel Native Advertising le risposte alle proprie esigenze. Un ente di istruzione – come una scuola online – può proporre sulla landing page nativa uno storytelling finalizzato ad evidenziare i punti salienti della propria realtà, presentare nel dettaglio un corso, illustrare con una struttura chiara e netta le proprie caratteristiche.
Titoli completi ed esaustivi, CTA chiare e thumb in target completano l’opera di adv. Si costruisce un formato efficace sia a livello di brand awareness che di lead generation, offrendo una user experience fluida e apprezzata anche dall’occhio esperto dei nativi digitali.
Settore formazione e native adv, vantaggi per tutti!
La pubblicità nativa, quindi, fornisce una user experience di qualità particolarmente adatta ad un settore che necessita di pubblicizzare i propri servizi, mantenendo un tono istituzionale e chiaro.
Insomma, nel settore formazione il Native adv raggiunge i giovani e crea vantaggi per tutti. L’advertiser otterrà contatti in target e altamente ricettivi grazie alla user experience offerta. Mentre il publisher, proponendo contenuti in linea con gli interessi della sua audience – in questo caso possibili nuovi studenti – avrà maggiore engagement sulle ads e un aumento della reputazione del proprio sito.
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