Da anni gli esperti del digital marketing non fanno che ripeterlo. Oggi lo affermiamo con sicurezza: i formati nativi sono i migliori ed i preferiti dai marketers.
I formati nativi sono tipologie di ads innovative che funzionano secondo una logica non invasiva, con obiettivo di attirare discretamente l’occhio dell’utente. Il risultato è un click intenzionale e, quindi, un concreto interesse nell’oggetto della sponsorizzazione.
Guarda quali i sono i formati nativi standard IAB
Siamo nel momento di hype di quella che prima poteva essere definita come una vaga infatuazione. I formati nativi hanno convinto quasi tutti. Ciò vuol dire che un nuovo modo di fare advertising è possibile, così come è possibile trasmettere un contenuto pubblicitario mantenendo la qualità. Insomma, i tempi dello chef Tony che sbraita e scalpita per i suoi coltelli sono (quasi) finiti!
Ma come hanno fatto a conquistarci e soprattutto quali sono i migliori formati native da implementare su un sito?
Una seduzione a suon di numeri nativi
I formati nativi hanno conquistato tutti gli attori del web grazie agli ottimi risultati che portano. Advertisers, Publishers ed utenti sono d’accordo su una cosa: il native advertising piace.
A sostegno di questa affermazione, che tu sia un advertiser o un publisher, ti elenchiamo i numeri della seduzione dei formati nativi rispetto alla pubblicità display.
- + 8,8% Click Through Rate (CTR)
- + 74% degli investimenti sugli annunci nativi nel 2021
- + 18% dei consumatori che acquistano dopo un click su un formato nativo e atterraggio su landing page dedicata
- + 90% delle nuove generazioni preferisce e si fida di un formato advertising native
- + 32% delle persone che hanno incontrato un adv nativo è propensa a condividerlo o parlarne con gli amici/famiglia
Questi numeri, derivanti da ricerche svolte da Sharethrough e Time Inc, evidenziano come i formati nativi non solo portano un netto vantaggio, soprattutto in termini di guadagni, agli advertisers. Di riflesso, anche i publishers che assegnano le loro inventory a formati nativi riscontrano maggior traffico sul loro portale e, soprattutto, revenue migliori.
Oltretutto, il cambio generazionale online ci sta mettendo di fronte ai nativi digitali. Come evidenziato dai numeri, il native advertising è in grado di diffondere un messaggio pubblicitario ad un pubblico di giovanissimi, abili a distinguere un contenuto organico da un adv.
Le ragioni del successo dei formati nativi
Abbiamo dato i numeri della conquista, ora ci occupiamo di riassumerne le ragioni. D’altronde un’unione felice si costruisce a partire dalla chiarezza.
I formati nativi hanno sì l’obiettivo di sponsorizzare un prodotto/servizio ma al contempo lasciano inalterata l’esperienza di navigazione. Con il native advertising si ragiona quindi per logica non intrusiva/non invasiva: l’arte di miscelare armoniosamente contenuti editoriali e comunicazioni pubblicitarie.
Leggi anche “I pro e i contro del native advertising”
Qui sta il fattore chiave dei migliori formati nativi. Come per le bacchette magiche in Harry Potter, è l’utente che sceglie l’advertising, non viceversa. Questo crea una percezione di rilevanza maggiore del contenuto promozionale nativo perché scelto consapevolmente e, quindi, concretamente interessante. La fiducia che si crea nel formato e nel contenuto native genera engagement maggiore che, di conseguenza, porta ad un’azione concreta dell’utente.
A conclusione, quindi, un formato native genera una reazione a catena orientata al successo dell’advertising e, quindi, ottimi introiti pubblicitari per gli attori del web.
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