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Native advertising esempi: 3 campagne successo che non sapevi essere pubblicità.

Leggi nell'articolo le potenzialità della pubblicità native e come usarla per massimizzare le performance della tua campagna!
Leggi nell'articolo le potenzialità della pubblicità native e come usarla per massimizzare le performance della tua campagna!

In questo blog abbiamo raccontato in lungo e in largo il native advertising. Ne abbiamo esaminato le caratteristiche, le modalità di impiego, il suo uso nei vari settori merceologici e, soprattutto, la sua identità unica. Tuttavia, forse non ci siamo ancora ben soffermati su una delle query più frequenti del motore di ricerca: native advertising esempi.

In questo articolo analizzeremo i native advertising esempi e, soprattutto, capiremo dove trovarli, come riconoscerli e daremo il modo di osservare tre magistrali contenuti nativi che hanno contribuito alla storia di questo tipo di advertising.

Ci imbarcheremo in una sorta di spedizione: come esploratori, ci addentreremo nelle fitte jungle digitali mettendo la nostra conoscenza al servizio della ricerca. Il nostro obiettivo sarà quello di stanare i camaleonti più abili del web, i “native advertising esempi”.

Native advertising esempi: dove trovarli

Iniziamo la missione esplorativa partendo dalla definizione di un itinerario. Il nostro percorso per trovare i native advertising esempi parte dalla definizione stessa di questo tipo di pubblicità.

Il native advertising si riferisce ad una tipologia di annuncio pubblicitario che assume la forma – in termini di layout – e la modalità – in termine di contenuto – dello spazio web ospitante. Insomma, il “native adv esempi” è un camaleonte: un pacifico essere dalle capacità mimetiche invidiabili.

In generale, i migliori native adv esempi si incontrano nei contesti editoriali online: portali di news, magazines, periodici online sono l’ambiente perfetto in cui prolifera questa tipologia di pubblicità. In un primo momento, gli annunci nativi erano una peculiarità delle grosse testate giornalistiche che, una volta accolti vari animali advertising rumorosi ed invasivi, hanno deciso per prime di testare il potere del contenuto.

Negli anni, in particolare dal 2018 in poi, il native advertising ha poi trovato spazio anche nelle testate giornalistiche e nei portali di news minori, diventando specie autoctona di tutti quei luoghi che hanno sempre dato spazio al contenuto testuale per la diffusione di informazioni.

Ora che abbiamo definito e tracciato un percorso, delimitando una specifica area dell’enorme mappa del web, la spedizione di ricerca può iniziare. Un attimo, però: sappiamo davvero distinguere un annuncio display da un’ads di native advertising?

Come riconoscere le native ads?

Abbiamo descritto il native advertising come una tipologia di annuncio pubblicitario che si adatta al contesto editoriale ospitante. Esattamente come accade in natura, però, esistono specie assai simili per aspetto ma dotate di caratteristiche peculiari che le distinguono l’una dall’altra.

Pensiamo ad esempio ai fiori: il pregiato zafferano è un fiore viola con il pistillo arancio dai cui stimmi deriva la preziosissima spezia. Un suo gemello è il colchicum autmnale, un fiore viola con pistillo arancio contente una tossina altamente velenosa per gli esseri umani. Distinguere l’uno dall’altro, in questo caso, fa davvero la differenza! (per informazione: lo zafferano ha 3 petali, il suo gemello malvagio ne ha 6!)

Anche distinguere tra le due specie di advertisingdisplay e native adv esempi – possiamo avvalerci di qualche semplice nozione da tenere sempre a mente.

Gli annunci display, solitamente, non sono integrati all’interno del contesto editoriale ospitante. Risultano, quindi, “estranei” nella forma e nelle caratteristiche. Ad esempio: riportano un font diverso da quello dell’articolo in cui sono ospitati, trattano un argomento estraneo a quello del testo o del magazine oppure, e questo è il caso più evidente, l’annuncio display occupa tutto lo spazio di una pagina e non permette una fruizione fluida del contenuto.

Gli annunci nativi, al contrario, sono perfettamente amalgamati con il contesto ospitante: nella modalità e nella forma rispecchiano completamente il portale occupato, senza disturbare l’esperienza online dell’utente. Vengono, infatti, contenuti all’interno di widget posizionati o a fianco, sopra, sotto o all’interno del feed stesso. Nell’insieme, i native advertising esempi possono essere di vario tipo: un’immagine assieme ad un breve testo, una gif con un testo o, per i più raffinati, un mini-video con un testo.

Solitamente l’annuncio nativo porta ad un contenuto di approfondimento inerente all’argomento trattato dal magazine ospitante o dall’articolo, dimodoché l’esperienza online dell’utente sia ricca ed approfondita.

Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, meglio mostrare alcuni esempi magistrali di native advertising di grandi brand che hanno compreso per davvero l’importanza del contenuto e dell’engagement che ne deriva. Seguiamo con alcuni native advertising case study!

Native advertising case study: 3 preziosi esempi

Moltissime realtà aziendali hanno impiegato il native advertising per promuovere il proprio brand e migliorare la notorietà di marca – meglio conosciuta nell’ambiente con il termine brand awareness. Tra i vari, ne abbiamo selezionati tre che mostrano tutto il potere del contenuto e, specialmente, il racconto di brand che arriva alle corde del pubblico.

  • Orange is the new black – Netflix oltre l’entertainment

Per promuovere la seconda stagione della serie “Orange is the new black”, la nota piattaforma di streaming online si avvale dell’advertising nativo sul New York Times, sfruttandone tutte le potenzialità. Il contenuto assume la forma di un native advertising case study, denunciando la condizione delle detenute nelle carceri femminili USA.

  • Merceds-Benz – The rise of the superhuman

Il contenuto promosso da Mercedes sul Washington Post racconta l’avvento di un nuovo modello enunciandone la potenza tecnologia con un parallelismo. La tecnologia ha permesso all’uomo di trasformarsi in “superuomo”, superando ostacoli fisici una volta insormontabili, come abbandonare la sedia a rotelle grazie ad un esoscheletro.

  • Land Rover – Dragon Challenge

Apparsa su numerosi magazine internazionali, la campagna native di Range Rover sfrutta la potenza visiva del video per promuovere il nuovo Range Rover Sport. Nella spettacolare cornice di Tianman Mountain Road, viene narrata un’impresa spettacolare… non ti resta che guardare il video!

Tutti i dettagli e gli approfondimenti sulle campagne sopracitate ai seguenti link:

Orange is the new black – Netflix oltre l’entertainment

Merceds-Benz – The rise of the superhuman

Land Rover – Dragon Challenge


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